BLUE GREEN ROOF

Il Progetto BLUE GREEN ROOF è nato grazie alla leadership di DAKU e alla sinergia di aziende e dipartimenti universitari che si sono incontrati all’interno della RIR VeGBC, per trovare delle soluzioni legate alle nuove modalità di uso degli spazi urbani, in risposta alle sfide del futuro legate ai cambiamenti climatici, al continuo aumento della popolazione e all’incremento del consumo delle risorse naturali.


Quali sono le soluzioni proposte da BLUE GREEN ROOF?

Il progetto si è proposto di guardare agli edifici con occhi nuovi, utilizzando spazi attualmente non molto gestiti, ovvero i tetti.

I tetti degli edifici rappresentano ben il 40-50% delle superfici impermeabili nelle aree urbane e sono la maggiore causa di alterazione del ciclo naturale dell’acqua. Al contrario, i tetti verdi (Green Roof, GR) appartengono alla classe delle tecniche di sviluppo a basso impatto (LID), rappresentano una soluzione sostenibile per la gestione delle acque piovane perché aiutano a ripristinare il ciclo idrologico naturale. 

Il progetto, sviluppato secondo i principi della bioedilizia, ha proposto un “sistema tetto” innovativo, in grado di trattenere in copertura la totalità dell’acqua meteorica e utilizzarla con un impianto “intelligente”.

DAKU tetti verdi
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Quali partner hanno partecipato al progetto BLUE GREEN ROOF?

Il Progetto Blue Green Roof, finanziato dalla Regione Veneto con la Misura POR FESR 1.1.4, ha visto la collaborazione tra DAKU, capofila del progetto, (di cui abbiamo già parlato qui) e di MR ENERGY SYSTEMS S.R.L., PROTOLAB S.r.l., Università IUAV di Venezia e Dipartimento di Agronomia Animali Alimentari Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE) dell’Università di Padova. Hanno inoltre contribuito come partner esterni al progetto ATVO (che ospita il prototipo) e il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale.

Qual è l’obiettivo finale del progetto?

BLUE GREEN ROOF ha studiato come massimizzare i benefici energetici e il raggiungimento di più elevati livelli di sostenibilità ambientale, per un miglioramento della qualità della vita (Driver d’innovazione).

Le stime indicano una riduzione fino a di 30° della temperatura dell’estradosso del solaio, contributo decisivo alla soluzione del problema delle isole di calore. Lo sfasamento termico, di circa 12 ore, riduce inoltre il fabbisogno energetico per il raffrescamento dei locali interni, riducendo l’uso di energia e i costi di gestione relativi.

Quali altre innovazioni di prodotto o processo sono state sviluppate?

Innovazione di Prodotto: Il progetto ha consentito di individuare e studiare il processo di produzione di un nuovo materiale (Tecnologia abilitante) idoneo alla costruzione di “camini capillari” che, assieme ai bacini di accumulo secondari, rappresentano elementi di grande novità. Inoltre, sono state studiate e individuate le migliori soluzioni di vegetazione adatte agli obiettivi prefissati.

Innovazione di Processo: La gestione dell’impianto di irrigazione e lo stoccaggio dell’acqua piovana sono stati garantiti dalla sinergia tra un sistema microelettronico, sviluppato da Protolab e basato su sensori, attuatori e gateway, e una piattaforma IoT, sviluppata da MR Energy Systems e dotata di algoritmi di nuova concezione (Tecnologia abilitante): in funzione delle necessità della vegetazione e della quantità di acqua disponibile, il sistema stabilirà in autonomia i volumi di acqua irrigua. Inoltre sarà possibile controllare il sovraccarico strutturale in copertura e trasformare i tetti in bacini di laminazione a servizio del territorio: saranno garantiti coefficienti di deflusso pari a zero nel momento di picco di piena, ciò mitigherà l’effetto delle bombe d’acqua. 

Grazie al collegamento della centralina in campo con la piattaforma cloud in dialogo costante con le previsioni meteo e dotata di logica predittiva/preventiva, è possibile gestire la laminazione dell’acqua in modo automatico.

Quali gli ulteriori sviluppi della soluzione?

È allo studio, con il Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, la possibilità di una gestione integrata delle coperture, concedendo al Consorzio alcune funzionalità di controllo remoto, al fine di ottimizzarne l’impatto a livello territoriale.

Il sistema BGR sarà collegato ad una rete domotica e le informazioni digitali raccolte dalla centralina del singolo impianto, verranno trasferite alla piattaforma remota di modellazione e parametrizzazione, che consentirà di storicizzare ed analizzare i dati relativi alle condizioni climatiche locali e ai parametri funzionali del sistema, e implementare un modello di risposta alle variazioni climatiche basato sulle singole colture poste in opera. Al contempo, metterà a disposizione un database di dati di enorme importanza per la ricerca e sviluppo successiva.

PROGETTO BLUE GREEN ROOF